Storia, arte, cultura

La storia di Incudine

La tradizione popolare tramanda che il paese fu fondato in epoca romana o medievale, come campo di raccolta e di sorveglianza per schiavi; oppure in epoca post-romana da gruppi nomadi di origine ungherese. Un documento del 1032 riporta il decreto del vescovo di Brescia, che svincola da Edolo alcuni paesi, tra cui Incudine: come entità amministrativa autonoma, fu uno dei primi riconosciuti dal vescovo bresciano in Valle Camonica. Alla fine del '200 lo sfruttamento dei beni del comune fu ceduto dalla curia di Brescia ad alcuni vassalli locali. Il 3 giugno 1446 il comune fu liberato dall'affitto dovuto al vescovo. L'autonomia comunale fu confermata a più riprese nel '500; nel 1532 furono investiti di beni in zona anche i Federici. Gli anni vicino al 1630 furono funesti per gli abitanti di Incudine, che, oltre alle vittime della peste, dovettero sopportare anche una grossa inondazione e la carestia.

Dopo il 1650 i parroci della zona curarono l'istruzione dei giovani, istituendo una scuola che funzionò fino alla fine dell' '800. Nel 1732 erano più di 100 gli emigranti, specialmente verso il Veneto. Il periodo napoleonico non fu tranquillo per l'alta valle, a causa del passaggio e dei combattimenti fra le truppe francesi e austriache per poter controllare il passaggio sui valichi del Tonale e del Mortirolo. Nel 1815, dopo la sconfitta di Napoleone e il conseguente armistizio, il Congresso di Vienna sancì il passaggio di tutte le terre della scomparsa Repubblica Veneta alll'impero austriaco. Nel luglio del 1849 si stabilirono momentaneamente in zona i Cacciatori delle Alpi guidati da Garibaldi. Dopo la sconfitta garibaldina a Vezza d'Oglio nel luglio 1866, il colonnello Caldesi si acquartierò a Incudine, ma il paese cadde in mano austriaca, subendo violenze e incendi.

Il primo periodo del Regno d'Italia fu caratterizzato da una massiccia emigrazione di abitanti di Incudine verso gli Stati Uniti, l'Australia, la Svizzera, la Francia e il Belgio. Durante la prima guerra mondiale il comune fu centro di comandi militari e la canonica fu sede di uno dei comandi dai quali si dirigevano le operazioni sul fronte dell'Adamello. Nel primo dopoguerra questa momentanea ed effimera prosperità, legata al conflitto, si ridusse e Incudine ridivenne un piccolo borgo alpino.

Resti del Castello medievale

I resti di questo antico castello si trovano su un dosso dominante la strada proveniente da Edolo, all'inizio del paese, e sono raggiungibili per un breve ma ripido sentiero che sale dalla parte alta dell'abitato di Solivo.

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Ultimo aggiornamento
03 ottobre 2022